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martedì 30 gennaio 2024

Polvere di grillo, via alla vendita: "Siamo i primi e gli unici in Italia"

L'azienda Nutrinsect di Montecassiano ha ottenuto l'autorizzazione per distribuire la polvere di grilli liofilizzati per uso alimentare umano. Si tratta di un prodotto innovativo, proteico ed ecosostenibile, che promette di diventare un "super food". L'amministratore delegato spera che il ministro dell'Agricoltura visiti lo stabilimento e chiede una tutela per il settore.


Via libera all’azienda Nutrinsect di Montecassiano (Macerata) per la distribuzione della polvere di Acheta domesticus liofilizzata per uso alimentare umano. Da ieri l’impresa, che alleva 10 milioni di grilli al giorno, risulta così la prima e unica in Italia autorizzata alla produzione e commercializzazione del nuovo prodotto. "La nostra polvere di grillo liofilizzata sarà distribuita dall’azienda Reire di Reggio Emilia – annuncia l’amministratore delegato José Francesco Cianni -, raggiungendo le aziende e i canali horeca. Dovrà passare del tempo prima di poter trovare il prodotto sugli scaffali, ma questo passo ci rende fieri". Prodotto innovativo, proteico ed ecosostenibile, la polvere promette di essere un vero e proprio "super food". "Il prodotto è di altissima qualità con valori nutrizionali incredibili – spiega Cianni -. Senza l’utilizzo di medicinali, la proteina generata è inoltre altamente sostenibile poiché il consumo delle risorse risulta minimo rispetto a qualsiasi altro animale". Una novità particolare, certo, ma nessun dubbio dell’amministratore delegato sul futuro successo dell’ingrediente: "Ci vorrà informazione ma non dovremo convincere nessuno. Quando i nostri chef introdurranno la polvere nelle loro cucine e le persone la proveranno, rimarranno colpite dalla bontà".

Nella speranza di una sua visita allo stabilimento, ecco rivolto l’invito al ministro dell’Agricoltura, accanto alla richiesta di una profonda tutela per un settore in via di sviluppo. "La nostra è una realtà al 100% made in Italy – dichiara Cianni -. Vorremmo essere difesi come tutti gli allevatori del paese, soprattutto per quanto concerne un prodotto nuovo come questo rispetto a polveri che possono giungere a noi dall’altra parte del mondo. Nel settore nessuno più di noi può spiegare di cosa si tratta, ci abbiamo lavorato per anni e continuiamo a farlo: ci sentiamo dei professionisti".

venerdì 26 gennaio 2024

Baby Gang, dal sold out al Forum al nuovo arresto: ora il concerto rischia di saltare

Il trapper è atteso ad Assago il 6 maggio per presentare il nuovo album ma dopo l’ennesimo provvedimento cautelare, la sua posizione si complica


Lecco, 26 gennaio 2024 – Dopo quanto accaduto a Lecco la sera del 20 gennaio 2024, la situazione di Baby Gang si complica ulteriormente e con lui traballa la certezza del concerto-evento ad Assago, in programma per il 6 maggio. La sua presenza non era ancora stata formalizzata, ma è innegabile che, dopo l’ultimo evento che l’ha visto protagonista, la sua posizione agli occhi dei giudici si complica, e con lui anche il lavoro.

Il trapper di 22 anni è stato arrestato dopo una presunta sparatoria avvenuta in casa sua dove avrebbe ferito un suo amico con un “colpo di arma da fuoco alla gamba sinistra”. Nell’ordinanza con cui i giudici hanno aggravato la misura cautelare del trapperdall’obbligo di dimora a Lecco agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico, vengono però revocate anche le “autorizzazioni sinora concesse”, ovvero le incisioni, le uscite serali, le uscite promozionali e quindi a rischio anche i concerti.

Niente incisioni in studio né uscite promozionali

Niente più incisioni in studio, nè uscite serali e nemmeno uscite per attività promozionali per ora e in più, a questo punto, per Baby Gang è anche a rischio il concerto del 6 maggio al Forum di Assago, il suo più grande evento finora che era stato programmato per presentare al pubblico il nuovo album. Inoltre vengono rigettate anche le istanze su cui ancora i giudici non avevano deciso.

Il nodo di Assago rimane: per il concerto del 6 maggio il trapper non era ancora stato formalmente autorizzato, perché la data era ancora distante nel tempo, ma ovviamente sarà difficile per lui ormai ottenere un via libera.

I fatti del 20 gennaio 

Su quanto accaduto in casa del 22enne, il 20 gennaio a Lecco, sono molti ancora gli aspetti da chiarire. Pare che l'amico ferito con un colpo di pistola fosse entrato nell'abitazione dalla finestra, ma la dinamica è ancora al vaglio degli inquirenti. Quest'ultimo, comunque, non ha presentato denuncia contro il trapper, anche se ha messo a verbale che sarebbe stato lui a sparare.

In casa del cantante i carabinieri hanno trovato una pistola ad aria compressa, sulla quale si dovrà appurare se chi ha sparato ha usato quest’arma o un’altra, dato che nell'ordinanza si parla di un colpo d'arma da fuoco.

In casa, oltre Baby Gang e l’amico colpito, c'era anche Mounir Chakib, detto "Malippa", manager di Baby Gang e già condannato a 3 anni e 8 mesi nel processo per la sparatoria di due anni fa.


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martedì 23 gennaio 2024

Strasburgo: aula deserta per l’interrogazione antifascista del PD

 


Strasburgo: aula deserta per l’interrogazione antifascista del PD – Strasburgo, gennaio 2024: una platea assente ascolta parole a vanvera.

Trenta persone in tutto per quello che doveva essere l’ennesimo processo alle idee, tanto voluto dalla sinistra antitaliana che invece lo diserta, dando prova della sua anima ignobile e antinazionale.

La strategia, fin troppo prevedibile, era strumentalizzare la commemorazione di Acca Larenzia, puntando tutto sulle braccia tese in onore dei caduti, per far saltare il banco e rifilare un colpo gobbo al governo Meloni.

L’ideona si è tradotta, però, in un nulla di fatto

Il 7 gennaio 2024 come ogni anno, la commemorazione per i martiri di Acca Larenzia ha scatenato la solita canea antifascista, i cui latrati si sono levati acuti, in forza del non poter vantare esponenti della resistenza al governo.

È così che qualche geniale pensatore d’opposizione ha pensato bene di sfruttare la morte di tre ragazzi per sferrare un attacco alla fazione rivale.

Una vergognosa dimostrazione di incapacità oltre che di mancato buonsenso.

Il reato cavalcato segue sempre il solito copione: l’apologia del Fascismo sulla base delle leggi Scelba e Mancino.

Cavalcando l’onda, la sinistra avrebbe voluto schierare tutta Europa contro il governo di un’Italia che certamente fascista più non è dal 1943.

Oltretutto, salutare romanamente non è reato quando il gesto è manifesto segno di commemorazione e non costituisce pericolo… Quale pericolo poi?

FDI alla canna del gas

FdI dal canto suo, per bocca di Procaccini, dichiara che il saluto romano è “così anacronistico, per certi versi anche grottesco” e che “non ha neanche mai avuto il significato politico dell’apologia del fascismo, tant’è vero che quasi mai la magistratura vi ha ravvisato un reato, considerandolo per ciò che davvero è: un gesto funebre, un gesto piccolo all’interno di una tragedia troppo grande per essere dimenticata”.

Non è da meno Fidanza, il quale chiarisce che “la democrazia è al sicuro e difesa da Giorgia Meloni” Purtroppo!

In mezzo alla schermaglia tra la strumentalizzazione dei morti a sinistra e il vigliacco voltagabbana a destra, quella destra finiana che non perde occasione per condannare ogni ideologia e di ogni nostalgia, soprattutto se Fascista, c’è il popolo italiano, vilipeso da PD e compagni e tradito da un governo fantoccio, che non ha tenuto fede alla parola data.

I morti verranno onorati comunque come si meritano

Ah, potessimo veramente parlare di pericolo nero in Italia, oggi la nostra Patria non sarebbe lo zerbino di USA, UK e Israele, ma la storia la scrivono i vincitori – e diamogliene atto – l’hanno riscritta tanto bene che persino gli eredi della RSI e di quei giovani martiri hanno imparato la lezione.

Pochi erano rimasti in piedi in mezzo alle rovine in nome di quell’onore che si chiama fedeltà e ancor meno sono rimasti in piedi oggi sotto il crollo del mondo moderno…

Noi, sull’attenti, salutiamo romanamente.

Cristian Borghetti


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