Milano fa paura. L’allarme stupri in città rilancia l’sos di mamme angosciate e giovani impaurite. Ma Sala fa spallucce. Con le consigliere dem che osservano un rigoroso silenzio… Altro che Milano da bere. Quel quadro glamour, tutto polvere di stelle e brillantini. Quell’iconografia d’antan stereotipata, di uno scintillante mondo, operoso e festaiolo, effervescente e traboccante di mondanità e finanza, è vecchia. Datata. Superato e pesantemente contraddetta dalla cronaca quotidiana che, giorno dopo giorno, restituisce della città all’ombra della Madonnina un’immagine cupa. Minacciosa. Quella fatta di strade e piazze che, popolate da ombre senza tetto né legge, colpiscono sulla vittima di turno. Scelta a caso, dalla periferia al centro – indistintamente –. E allora, Politecnico, Brera, via Torino, corso Buenos Aires: sono solo gli ultimi quadranti della città che delinquenti seriali o aggressori occasionali hanno messo sotto scacco, con buona pace della sicurezza garantita – sulla carta – dal sindaco Sala e dalla ministra Lamorgese. Zone che, sono finite sulle cronache per molestie sessuali nei confronti di donne che camminavano da sole per strada.
Allarme stupri a Milano, da Sala il solito gioco dello scaricabarile
Casi che Il Giornale nelle sue pagine milanesi, rilancia e commenta. Denunciando, per esempio, «uno stupro in zona Bocconi la notte tra il 5 e 6 febbraio», di cui «si è saputo solo la settimana scorsa, dopo che è stato arrestato l’autore, non mentre impazzavano le polemiche sull’emergenza sicurezza in città». E mentre – scrive sempre il quotidiano diretto da Augusto Minzolini – già «lunedì 7 febbraio il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese era attesa a Milano per un vertice in prefettura». Dove «ministro e sindaco mostrarono i grafici sul calo degli omicidi e dell’indice di delittuosità in città». Con Sala che prima si giustifica, e fa scaricabarile sui ranghi ridotti delle forze dell’ordine, sul Covid, e sulle lacune pregresse ereditate incolpevolmente. Poi, soddisfatto, pronto a rivendicare numeri e risultati. E a stigmatizzarne il valore lamentando che «la destra enfatizza i fenomeni per obiettivi elettorali. Ma la situazione non è fuori controllo»…
Stupri a Milano, Sala fa spallucce: ma il trend è in aumento dalle periferie al centro
Eppure, il trend in aumento dei casi di stupro e aggressioni in strada non giustifica l’ottimismo del primo cittadino. Le violenze di Capodanno in piazza Duomo e gli ultimi due episodi in Buenos Aires nel weekend sono gli estremi temporali che racchiudono al loro interno una serie inquietante di aggressioni che rilanciano l’allarme di giovani donne, ragazze e delle loro madri, che continuano a rilanciare un allarme, puntualmente inascoltato. Salvo considerazioni e iniziative intraprese all’indomani dell’ultimo caso che la cronaca registra. Quando la stalla viene chiusa con i buoi già scappati… Un silenzio e un’inazione rigorosamente rispettato dal sindaco Sala e dalle donne del Pd, contro cui in queste ore sono tornate a parlare invece le donne del centrodestra.
Allarme sicurezza a Milano: la denuncia delle esponenti di centrodestra, il silenzio delle donne Pd
Come la consigliera Fdi Chiara Valcepina, che anche ieri in Aula è intervenuta per segnalare come ormai le molestie avvengono «anche in centro, nell’orario dello shopping». Una situazione inaccettabile. Un problema su cui, ha proseguito l’esponente di Fratelli d’Italia, «Sala a gennaio ha minimizzato. Ma siamo a marzo e la situazione è ormai fuori controllo. Le mamme mi scrivono preoccupate. Ma le donne di sinistra che tengono alla scritta “assessora” davanti al nome, poi non fanno nulla per difendere le donne. Vedo grande imbarazzo e ipocrisia». Un grido d’allarme rimasto inascoltato, su cui si è espressa anche anche la consigliera della Lega Deborah Giovanati che – come riporta Il Giornale nel suo servizio – ha ribadito quanto «dare voce a un’emergenza sia importantissimo». Esortando, di contro, il sindaco Sala a «essere ferreo nel dire che la sicurezza è la priorità numero uno. E non far sentire la propria voce solo nella Giornata mondiale contro la violenza sulle donne». E sottolineando sconcerto e indignazione per «il silenzio totale delle donne del Pd, che organizzano momenti di riflessione su ogni tema. Ma che sembra abbiano paura di affrontare l’argomento sicurezza, come se fosse “di destra”».