La Boldrini lancia un ultimo, disperato appello alle forze di sinistra – o meglio, a quel che rimane di loro dopo la disfatta del 4 marzo scorso – per provare a riunirle in vista delle elezioni europee sotto un’unico soggetto politico, infelicemente chiamato Lue: come la “sifilide”...
La Boldrini chiama a raccolta la sinistra sotto il segno di Lue (sifilide)
Le intenzioni sono chiare, l’acronimo che ne dovrebbe sintetizzare schieramento e intenzioni, un po’ meno. Anzi, a giudicare dalla sigla che ne è venuta fuori, il nome indicato dalla ex presidentessa della Camera, Laura Boldrini, suona come decisamente equivoco. E così, contrariamente alle bellicose intenzioni elettorali e in spregio dell’aura istituzionale probabilmente nelle intenzioni della combattiva ex presidentessa alle prese con l’appello aggregativo lanciato alle forze di sinistra, il battesimo del futuro soggetto politico finisce suo malgrado al centro di una divertita – e inevitabile – satira social. Il termine Lue, infatti, lanciato con tanto di hashtag in un tweet del primo settembre – #ListaUnitariaEuropea – rimanda letteralmente alla definizione della sifilide, nota malattia infettiva a prevalente trasmissione sessuale, conosciuta anche come Lue e identificata già nel lontano 1905. E così, il vessillo di quella che dovrebbe essere la parte residuale di elettori sopravvissuta al 4 marzo e che dal responso delle urne di quel giorno non si è sentita rappresentata, nell’era della viralità social è diventato sul nascere un simbolo su cui sghignazzare e ironizzare. Eppure il più candidamente possibile, la promotrice dell’iniziativa su Twitter aveva cinguettato: «Che ne dite, se per sfidare la destra, i partiti progressisti rinunciassero ai propri simboli per dare vita a una lista unitaria nel segno dell’apertura e dell’innovazione»?Un acronimo che rimanda al termine usato per indicare la sifilide
Peccato, allora, che il nome scelto rimandi inopportunamente a una patologia tutt’altro che nuova e che rievoca scenari tutt’altro che salubri come immaginario prospettico. «È un nome che “promette bene”– scrive non a caso Matteo Salvini su Facebook, commentando l’articolo del Giornale che parla del nuovo partito che starebbe per lanciare l’ex presidente della Camera, Laura Bordini». Una sigla che, sempre dal quotidiano milanese ricordano, «nel linguaggio dei dottori e degli infermieri, è sinonimo di sifilide, quella poco simpatica malattia che si trasmette sessualmente». Una patologia con cui, invece, contrariamente a quanto previsto dalla legge matematica, secondo cui cambiando l’ordine degli addendi, il risultato non cambia, nulla aveva a che vedere l’acronimo Leu che la collega di Pietro Grasso vorrebbe cambiare in Lue, estendendo l’invito a far parte del progetto appunto a Leu, Pd, Articolo Uno e compagnia cantando… Un sincretismo progressista e un’unione elettorale da cui ripartire, ma che sembra più che altro riportare indietro nel tempo e che, come ricorda il quotidiano diretto da Sallusti, «in ambito medico ricorda tutto tranne che piacevoli sensazioni. La Treccani spiega che il termine deriva dal latino lues, che significa “morbo, pestilenza, epidemia, contagio”. Nel linguaggio dei dottori e degli infermieri, invece, è sinonimo di sifilide, quella poco simpatica malattia che si trasmette sessualmente. E, per finire, in senso figurato la parola “ha usi analoghi a peste”, “calamità pubblica” e “sventura”». Non che si preveda un’epidemia di consensi: in ogni caso, comunque, gli elettori sono avvertiti…fonte