Pagine

giovedì 29 marzo 2018

A Milano crollano le scuole, ma Sala pensa ai relitti dei barconi da esporre

La vicenda la lasciamo raccontare a Repubblica, così evitiamo accuse di diffusione di fake news:
Crolla un controsoffitto nella scuola elementare Stoppani di Milano e quattro bambini rimangono feriti in modo lieve. Il cedimento è avvenuto al secondo piano dell’edificio di via Stoppani 1, tra Porta Venezia e Città Studi. Quattro pannelli dell’aula della III C si sono staccati dal soffitto finendo a terra. Quattro bambini di otto anni sono rimasti leggermente contusi.

Sul posto è arrivato il personale del 118 (tre ambulanze e un’automedica) per valutare le condizioni degli scolari, tre femmine e un maschio: dopo la visita nessuno è stato accompagnato in ospedale. I carabinieri, i pompieri e i vigili urbani dovranno però ricostruire la dinamica dell’accaduto. L’area interessata dal crollo è stata transennata. Il Comune di Milano, come recita un comunicato di Palazzo Marino, “ha disposto indagini termografiche in tutto l’edificio, per verificare eventuali altri punti di criticità e capire le cause”.
L’intervento degli uffici tecnici si svolgerà nei prossimi giorni, in concomitanza con la chiusura delle scuole per le vacanze pasquali.

La manutenzione delle scuole è, sotto gli occhi di tutti, insufficiente. Se poi ci mettiamo il riscaldamento che manca, la mensa che fa schifo e l’altissima evasione da parte dei soliti noti che resta ampiamente impunita abbiamo un quadro abbastanza preciso di quanto importi a Sala e compagni dell’istruzione dei bimbi Meneghini. Anche perché, sia chiaro, la scuola elementare è di responsabilità comunale, non statale. Intanto, il Consiglio Comunale, fa grandi progetti. Ovvero si prepara a portare la carcassa del barcone affondato, tomba di tanti poveri disgraziati, a Città Studi. Presumibilmente per riempire, male il vuoto creatosi dopo il trasferimento dell’Università e lo svuotamento dell’area. Insomma, il Comune non fa ciò che dovrebbe, ma trova il tempo ed il denaro per fare altro. Un applauso ai compagni, come sempre fulgido esempio di amministrazione efficiente.