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lunedì 23 gennaio 2017

HOTEL RIGOPIANO, LE PAROLE DI PUTING: "POSSIAMO AIUTARVI". ECCO COME HA RISPOSTO IL GOVERNO....



La tragedia dell’Hotel Rigopiano ha avuto notevole risalto ovviamente anche all’estero dove i media hanno seguito i disperati soccorsi alle persone intrappolate minuto per minuto. Tanti i messaggi di solidarietà anche dai leader mondiali. Ieri è stato il turno di Vladimir Putin che sul sito ufficiale del Cremlino ha pubblicato il seguente messaggio indirizzato al presidente del Consiglio italiano Paolo Gentiloni: “La prego di accettare le nostre più sentite condoglianze per la perdita di vite umane a causa della valanga in Abruzzo. E la prego di riferire le condoglianze ai familiari delle vittime e alle persone a loro vicine. Che il coraggio non li abbandoni in queste ore difficili”. Oltre alle doverose e formali parole di cordoglio la Russia ha offerto anche il proprio aiuto concreto. Infatti il Ministero russo delle Situazioni di Emergenza ha dato la propria disponibilità a prestare aiuto di uomini e mezzi per far fronte alle conseguenze delle ultime terribili scosse che hanno colpito il nostro Paese.

A parlare è stato il ministro Puchkov: “Abbiamo comunicato la nostra proposta ai colleghi italiani. Stanno portando avanti un’operazione di salvataggio di alto livello e, nel caso lo richiedano, siamo disposti a inviare soccorritori e specialisti”. Il rappresentante di Mosca ha poi ricordato che già durante il terremoto dello scorso agosto la Russia aveva inviato i propri uomini nelle zone colpite dalla catastrofe e aveva collaborato alla ricerca di soluzioni per la ricostruzione delle scuole e di altri edifici pubblici, tra cui, ha spiegato Puchkov, un ponte “che era stato costruito oltre 500 anni fa”. In quell’occasione Mosca aveva messo in campo gli uomini dell’unità “Tsentrospas” e quattro complessi diagnostici mobili “Struna” (impiegati per la prima volta in territorio italiano nell’ormai lontano 2009, dopo il terremoto de L’Aquila). La task-force di professionisti russi aveva potuto stimare in quell’occasione l’entità dei danni riportati da edifici ed infrastrutture, la loro stabilità ed il loro potenziale per un ulteriore sfruttamento. A quanto pare però il governo italiano avrebbe rifiutato l’aiuto offerto da Mosca ritenendo probabilmente sufficienti le risorse interne che già stanno lavorando sul campo.

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