La
notizia è di dicembre ma merita di essere ripresa talmente è
sconvolgente. Il leghista Gianluca Bonanno, da sindaco di Varallo Sesia
in provincia di Vercelli, aveva fatto affiggere dei cartelli con il
divieto di indossare il burqa o il niqab, due varianti del velo
integrale islamico.
Dopo la denuncia fatta da due cittadini,
la magistratura ha condannato il Comune a risarcirli con 11 mila 500
euro più le spese legali, oltre a pubblicare la sentenza per trenta
giorni consecutivi sul sito internet del Comune, sul giornale locale Corriere Valsesiano e persino sul profilo Facebook di Buonanno.
Siamo in uno Stato dove tutti i cittadini hanno l'obbligo di mostrare
il volto scoperto nei luoghi pubblici affinché siano immediatamente
identificabili, tranne le donne musulmane che possono andare liberamente
in giro nascoste sotto una gabbia di stoffa che copre tutto il corpo
dalla testa ai piedi con una fessura all'altezza degli occhi. Siamo in
un'Italia dove la legge vale per tutti tranne che per i musulmani. E a
deciderlo è proprio la magistratura che istituzionalmente è preposta a
far rispettare le leggi.
È ora di dire basta. Basta al relativismo
valoriale, religioso e giuridico. Basta alla collusione ideologica della
magistratura. Basta sottomissione all'islam.
Ribelliamoci! In Italia le leggi dello Stato devono valere indistintamente per tutti. Basta!