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domenica 4 gennaio 2015

Islamico devasta una chiesa a Cles, in provincia di Trento


Magdi Cristiano Allam
Un islamico devasta una chiesa a Cles, in provincia di Trento nel giorno di Capodanno urlando "Allah è grande". Viene arrestato in flagranza e processato per direttissima.
In tribunale dice: «È giusto così, la religione cattolica è falsa! Taglierei la testa anche a Berlusconi e al Vaticano... Solo Allah mi può giudicare». Durante l’udienza ha recitato versetti del Corano e quando il giudice ha letto la sentenza, si è messo a cantare “Allah akbar, Allah akbar”.
Ebbene è stato condannato ad un anno e 4 mesi da scontare agli arresti domiciliari (potrà uscire un'ora al giorno per fare la spesa) nell'alloggio di Cles, nel centro storico, a due passi dalla chiesa di S. Maria Assunta!

La condanna mite di Briji Salah, marocchino di 68 anni, si deve al fatto che l'uomo ha avuto dei problemi psichici e viene considerato uno squilibrato. Ovviamente la sentenza ha lasciato insoddisfatti i cittadini.
Il vandalo si è fatto notare per l'abbigliamento, un saio marrone con cappuccio ed un lungo bastone.
A Cles come da tradizione alla messa cantata del primo dell'anno intervengono le autorità (sindaco, assessori, comandante dei carabinieri e dei vigili urbani ) e le associazioni che al termine si scambiano gli auguri in sacrestia. Qui è entrato anche il marocchino che ha gentilmente salutato sindaco e maresciallo per poi allontanarsi. In chiesa è poi tornato con ben altre intenzioni strappando le croci dai confessionali, abbattendo la statua della Madonna (poi rimessa al suo posto, vistosamente danneggiata) distruggendo tre pesanti candelabri dell'altare maggiore che ha usato per colpire con furia i marmi di un altare laterale.
«Un problema sanitario che nulla c'entra con la religione. Non risulta nemmeno sia un frequentatore della moschea di via Filzi dove, a quanto mi ha riferito il responsabile, era entrato ma per gridare frasi sconnesse e disturbare» - racconta la sindaco Flaim. Il comportamento problematico dell’ambulante il sindaco lo aveva segnalato già in novembre alle autorità sanitarie coinvolgendo il Centro salute mentale, il medico curante, l'assistenza sociale. Dopo aver disturbato la messa del 23 novembre, l'uomo era stato ricoverato coattivamente a Borgo Valsugana dove è stato curato e quindi dimesso dopo qualche tempo. Probabilmente con cure da continuare a casa, ma l'uomo vive solo, senza famiglia e quindi non è dato sapere se il protocollo prescritto dai medici è stato rispettato.


Detto tutto ciò sul piano della cronaca, sul piano della logica sorge il dubbio: se è uno squilibrato che ha ampiamente dimostrato di essere pericoloso, com'è possibile che subisca una condanna il cui rispetto dipende esclusivamente dalla sua volontà e dalla sua sanità mentale? È ancora: siamo certi che l'invocazione ad Allah e le esplicite minacce di decapitare Berlusconi e il Papa siano solo delle farneticazioni di uno squilibrato o è invece l'emulazione delle gesta dei terroristi islamici?