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martedì 23 dicembre 2014

LE DONNE VANNO PICCHIATE MA SENZA LASCIARE TRACCE


di Magdi Cristiano Allam

Le donne vanno picchiate ma senza lasciare tracce. Lo legittima l'islam. E in Italia lo si diffonde persino in televisione. È successo che l'imam (guida religiosa) della moschea di Segrate a Milano, Ali Abu Shwaima, si è presentato a un dibattito a Telelombardia con un volume dal titolo "La dignità della donna nell'Islam", scritto dal teologo saudita Abdul Rahman Ibn Alsheiha, edito a Riad dalla Lega Mondiale Musulmana.
Nel volume c'è scritto:
"Si ricorre all’atto di picchiarla, senza violenza, senza provocarle una frattura, o lasciarle tracce, evitando sempre i danni al viso: lo scopo essendo di ristabilire la disciplina e non di fare del male o provocare danni, ma di farle capire che la sua insubordinazione è inammissibile".
"La donna deve lavorare in compagnia di donne come lei, lontano dalla promiscuità e la presenza maschile per non rischiare di diventare la preda di lupi che possono abusare di lei e calpestare la sua dignità e il suo onore".
"La poligamia costituisce una legislazione divina che ogni fedele deve considerare come tale e non contraddire".
"Perché il divorzio spetta all’uomo? Perché la situazione dell’uomo naturalmente e logicamente gli permette di avere l’ultima parola in materia coniugale".
"L’islam vieta alla donna di mettersi in viaggio da sola, senza che sia accompagnata da un parente vicino come il marito, il padre, il fratello o un altro parente con il quale è vietato il matrimonio".

Abu Shwaima si è così giustificato: "Io il libro non l'ho letto tutto e ora che ne conosco il contenuto non lo condivido, l'ho portato in trasmissione per contribuire al dibattito perché parla dei diritti della donna nell'Islam".
Abu Shwaima, che è un medico di origine giordana e vive in Italia da decenni, mente sapendo di mentire. La sua reazione è improntata alla taqiya, la dissimulazione della verità che è consentita dal Corano quando è necessario per salvaguardare la fede islamica.
Egli sa bene che l'autore del volume sulle donne ha assolutamente ragione perché è il Corano stesso che legittima e ordina di picchiare e sottomettere le mogli:
"Gli uomini sono preposti alle donne, a causa della preferenza che Allah concede agli uni rispetto alle altre e perché spendono [per esse] i loro beni. Le [donne] virtuose sono le devote, che proteggono nel segreto quello che Allah ha preservato. Ammonite quelle di cui temete l'insubordinazione, lasciatele sole nei loro letti, battetele. Se poi vi obbediscono, non fate più nulla contro di esse. Allah e’ altissimo, grande"
(Sura 4:34)
Basta fingere di ignorare la verità. La verità è che il male è insito nell'islam. Basta!

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