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sabato 27 settembre 2014

Padova, sfruttava le minori: detenuto liberato e risarcito grazie a un decreto

Sconto di pena e 4.808 euro a un albanese che viveva in una cella di meno di tre metri: prima applicazione del dl di giugno contro il sovraffollamento nelle carceri per evitare le sanzioni di Strasburgo

Ha avuto un risarcimento di 4.808 euro per 601 giorni di detenzione in condizioni inumane (poiché stava in una cella di meno di tre metri sotto il quale la detenzione diventa "trattamento disumano"), e 10 giorni di detrazione della pena sui residui 100 giorni da scontare. E' la prima applicazione del decreto di giugno contro il sovraffollamento nelle carceri da parte di un giudice di Padova. Il detenuto è un albanese condannato a 6 anni per associazione a delinquere, prostituzione minorile, violenza privata e falsa testimonianza.

Il decreto, scritto ad hoc per evitare le sanzioni di Strasburgo che più volte ha minacciato di sanzionare l'Italia per la condizione in cui vivono i carcerati e che "introduce una riduzione di pena di 1 giorno di detenzione per ogni 10 giorni trascorsi in condizioni inumane, oppure il risarcimento di 8 euro al giorno se la detenzione si è già conclusa", non è stato accolto da tutti i penitenziari allo stesso modo, come riporta il Corriere della Sera.

Se da un lato a Padova la richiesta dell'albanese è stata accettata, non è stato così per altri condannati in alcune città come Milano e Napoli, che lavorano invece sullo smaltimento delle istanze di "liberazione anticipata", o Vercelli, che ha adottato una linea restrittiva che sfocia in molte dichiarazioni di inammissibilità.

Il giudice della città veneta ha adottato addirittura la doppia soluzione del decreto: pecuniaria e di sconto della condanna, dando 10 giorni di riduzione della pena residua (mancavano 100 giorni) - l'albanese è in libertà dal 2 settembre - e per i giorni pregressi di detenzione ha invece applicato il criterio del risarcimento (601 giorni per 8 euro).



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