Sono 1528 i profughi soccorsi nel
canale di Sicilia, a bordo della navi della Marina militare, portati
oggi al Molo Pontone del porto di Palermo e ad Augusta (Sr). A Palermo
sono giunte 358 persone: tra di loro 43 donne, una delle quali incinta, e
24 bambini di varie nazionalità: Mali, Ghana, Belize, Niger, Sudan ed
anche Siria e Palestina. La donna in stato di gravidanza verrà
immediatamente trasferita a bordo di un'ambulanza nel reparto di
Ostetricia dell'ospedale Ingrassia di Palermo. Ad Augusta sono arrivati
1170 migranti.
Augusta, arrivati 1170 migranti -
La nave della Marina Militare San Giorgio é giunta nel porto siciliano
di Augusta dove a breve inizieranno le operazioni lo sbarco di 1170
migranti soccorsi in mare nel Canale di Sicilia. Per Augusta si tratta
del 45/mo approdo da quando nello scorso autunno ha avuto inizio
l'operazione "Mare Nostrum". Tra i migranti arrivati ci sono oltre 200
minori non accompagnati per i quali le associazioni stanno verificando
quale soluzione logistica adottare per la loro accoglienza, incombenza
che è a carico del Comune. In questo momento ad Augusta -
l'amministrazione è guidata da tre commissari straordinari dopo lo
scioglimento pronunciato nei mesi scorsi - si trovano altri duecento
minori non accompagnati, una cinquantina dei quali sono arrivati giovedì
sera sbarcati da nave "Orione".
Tra i migranti 200 minori non accompagnati
Tutti sono attualmente ospitati in una ex struttura scolastica, da
tempo dismessa, che è stata al momento "riconvertita in centro di
accoglienza per minori non accompagnati in attesa che - si pensa nel
prossimo autunno - prenda corpo il progetto di riqualificazione per
essere destinato a contenitore culturale. "Per quanto riguarda i circa
200 minori giunti in porto sulla San Giorgio - ha detto Giuseppe
Occhipinti, consulente di area amministrativa dei commissari
straordinari del Comune di Augusta che sta seguendo la vicenda
dell'ospitalità dei minorenni non accompagnati - stiamo attendendo la
conferma della disponibilità di una struttura ricettiva fuori provincia.
Se questa risposta non dovesse giungere allora non avremmo altra
alternativa che tornare ad utilizzare, come fatto sino ad alcune
settimane addietro, la struttura sportiva del Palajonio".