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mercoledì 12 agosto 2015

Dalla Sicilia alla Lombardia: gli immigrati continuano a stuprare



Roma, 11 ago – Mentre gli immigrati vengono distribuiti a pioggia in tutta Italia, con le Regioni e le Prefetture scatenate alla ricerca di alloggi per la gioia (contabile) di cooperative sociali e associazioni caritatevoli, lo stillicidio di violenze sessuali da loro commesse non conosce freni né confini.
Tra gli ultimi episodi, forse il più grave è anche quello dai contorni meno definiti: una 24enne di Ferrara ha denunciato di aver subito uno stupro di gruppo da parte di quattro magrebini che avrebbero, a turno, abusato di lei in un parco di Modena nella notte tra venerdì e sabato scorso. Uscita ubriaca da una nota discoteca della zona, la ragazza sarebbe salita sull’auto condotta dai nordafricani, fino alla destinazione sede della violenza. Forse a causa dello stato della donna al momento del fatto, il suo racconto presenta alcune lacune e contraddizioni su cui gli inquirenti stanno lavorando. Quello che è certo è che l’auto e i quattro del branco esistono, dal momento che erano stati fermati del tutto casualmente dalla polizia stradale per un controllo e identificati, nonché sono state appurate alcune lesioni a carico della giovane.
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A Catania, invece, è fin troppo reale l’arresto di Abdulayad Yahya, nigeriano di 22 anni senza permesso di soggiorno e senza fissa dimora, pregiudicato per furto in appartamento ed entrato illegalmente in Italia nel 2013. L’uomo è stato arrestato dalla polizia per tentata violenza sessuale, resistenza all’arresto e lesioni a pubblico ufficiale. Appostato nel parcheggio di un supermercato della zona di Nesima, in due distinte occasioni aveva tentato di usare violenza su due giovani donne. Colto in flagrante mentre con i pantaloni abbassati aggrediva una delle due donne, il delinquente nigeriano reagiva con violenza nei confronti di due poliziotti prima di essere definitivamente fermato.
A Marotta di Mondolfo, nelle Marche, un marocchino 24enne è stato arrestato nella notte tra domenica e lunedì per violenza sessuale, atti persecutori e stalking a danno di una 28enne italiana della vicina Senigallia: non arrendendosi alla fine di una relazione durata alcuni mesi, l’uomo la costringeva a ripetuti rapporti sessuali mediante minacce, ricatti e pestaggi, un inferno cui ponevano fine i carabinieri di Senigallia e la Procura di Ancona, coordinatrice delle indagini, che hanno appurato anche una condotta continuativamente persecutoria nei confronti della vittima, madre di una figlia.



L’ultimo di questa ennesima serie di episodi ormai endemici ha avuto un esito molto meno grave degli altri, ma non per questo è meno rappresentativo del clima di insicurezza che si va estendendo a tutta Italia. Una 37enne italiana passeggiava col proprio cane a Parco Lambro, Milano, quando un cingalese 21enne, incensurato e regolare, la aggrediva palpeggiandola. La reazione combinata del cane e della donna stessa, che hanno reagito con graffi e morsi, ha messo in fuga l’aggressore, subito dopo rintracciato da una volante della polizia con a bordo la stessa vittima e arrestato. Alla donna sono stati riscontrati tre giorni di prognosi per lo stato di shock.

Francesco Meneguzzo

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