Mail di Oliviero Beha a Dagospia
OLIVIERO BEHA
Caro
Dago, ho seguito con molto interesse la vicenda del Consigliere Rai di
ora e di allora Antonio Verro, dal cognome e la facies di antico
romano, ripresa qui da Vulpio e per interposto “Libero” da Facci. Il mio
interesse non si deve alla cosa in sé, alle solite menate Rai,
all’ipocrisia dilagante da sempre ecc., tutto repertorio di pessima
qualità che conosco come le mie tasche fino alla noia, bensì alle
reazioni polemiche allo “scoop” ritardato, a partire da quella di
Santoro.
Se uno non sapesse come stanno davvero le cose in un
Paese orrendo di mafie, mafiette, clan e camarille, di sedicenti buoni
contro cattivi dichiarati in un’interpretazione partitocratica per bande
fatte di banditi nei due significati, potrebbe pensare che la vita in
carriera di Santoro sia stata un autentico calvario, con qualche salita e
discesa dal Golgota.
Non
credo che sia andata biograficamente proprio così. Ha fatto
egregiamente gli affari suoi per un quarto di secolo, ha travestito
ottime trasmissioni spesso di parte da impegno politico in realtà
vendendo (e benissimo) una merce, in primis se stesso, è entrato e
uscito da Rai e Mediaset e Parlamento europeo (non credo esattamente da
“intellettuale disorganico”…), ha detto rientrando in Rai dieci anni fa
che si sarebbe battuto per gli epurati e non è accaduto, adesso ritira
fuori il nome di Luttazzi strumentalizzando anche il bravissimo
esiliato.
Va
tutto bene insomma, ma forse il nostro Michele ventrale (tv di pancia…)
non è proprio la figura adatta, con le carte in regola, per parlare di
censura, editto o non editto bulgaro. Anzi, presumo non sappia neppure
dove stia di casa, la censura, concetto relativo che viene adoperato a
proprio uso e consumo di volta in volta.
Se
vuole, ne possiamo parlare, anche pubblicamente… In tutto questo Verro,
Tarantola (e Grilli, l’allora Ministro di competenza, e Ponzellini, e
la Bpm, e l’indagine “sabbiosa” della Banca d’Italia ai suoi tempi, cara
Presidente? Non sono cose che stanno insieme e che nessuno racconta
agli italiani distratti ?), Gubitosi e tutto il profumato presepe Rai
restano sullo sfondo, come retaggio di un costume che nessuno sa o vuole
rottamare… Ma per favore, almeno prudenza nell’indignazione: chi ha
davvero la faccia per parlare senza essere sputtanato?