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domenica 18 ottobre 2015

Uccise un ladro, per il PM fu legittima difesa: «Esagerato ma comprensibile». Finalmente!


Legittima difesa putativa. E’ questo il principio a cui si è richiamato, in modo inedito, il pubblico ministero Benedetto Roberti per avanzare la richiesta di assoluzione per Franco Birolo, tabaccaio giornalaio di Civè di Correzzola, in provincia di Padova, che la notte del 22 aprile 2012 ha ucciso con un colpo di pistola un giovane moldavo che con un complice stava rubando nel suo negozio. In sostanza, la tesi è che sia stato comprensibile che Birolo abbia valutato male la situazione, credendo di avere a che fare con qualcuno di potenzialmente molto pericoloso.

Ormai sulla legittima difesa ogni pm e ogni giudice ne “spara” una diversa

La legittima difesa putativa, infatti, si verifica quando l’autore del fatto pone in essere una reazione nella supposizione erronea della sussistenza di un pericolo d’offesa ingiusta per un bene proprio o altrui. La supposizione, però, deve essere giustificata da fatti mate riali e non origini da una semplice percezione soggettiva disancorata da presupposti concreti. Come ricostruisce il quotidiano Il Gazzettino, secondo il pm la reazione, suscitata dall’idea erronea della sussistenza di un pericolo, è motivata con il fatto che Birolo è sceso in negozio con la pistola per difendere la famiglia che dormiva al primo piano. Nel cuore della notte, infatti, due ladri, Igor Ursu e Gheorghe Neagu, di origine moldava, erano riusciti ad entrare nella tabaccheria sfondando la vetrina con una macchina rubata.

Per il PM la reazione fu suscitata dall’idea erronea della sussistenza di un pericolo

Birolo, che dormiva nell’appartamento proprio sopra il negozio, è stato svegliato dal rumore e, impugnata la pistola che possedeva legittimamente, è sceso al piano di sotto. Qui, nel buio, ha intravisto un uomo che scappava verso l’auto lasciata in moto davanti alla tabaccheria e che portava con sé molte stecche di sigarette. Ha intravisto un’ombra, quella di Ursu, che gli arrivava alle spalle. Pensando di essere aggredito, ha sparato e ha ucciso il ladro.

Serve un’immediata riforma della legittima difesa

Lo scorso maggio Birolo era stato rinviato a giudizio per eccesso colposo di legittima difesa, con la motivazione che i due malviventi non erano armati, e ü tabaccaio avrebbe dovuto valutare meglio la reale situazione di pericolo. Il 15 ottobre, però, il pm Roberti ha chiesto l’assoluzione di Birolo, decidendo che aveva una giustificazione plausibile per difendersi, anche sparando. Il giudice Beatrice Bergamasco ha aggiornato il processo al prossimo 26 novembre, giorno in cui parleranno gli avvocati della madre e del fratello del ladro ucciso, costituitesi parte civile. Quindi è prematuro parlare di assoluzione di Birolo, il giudice potrebbe non accogliere le richieste deipm. Si tratta di un caso fra i molti in cui un cittadino reagisce a una rapina sparando contro i suoi aggressori.

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