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martedì 12 febbraio 2019

Case chiuse, la Lega presenta un disegno di legge per legalizzare la prostituzione



Già diversi anni fa la Lega aveva raccolto delle firme per chiedere l’abolizione della legge Merlin – quella che abolì la regolamentazione della prostituzione – tramite un referendum: fu lo stesso Matteo Salvini all’epoca a spendersi per questa causa. Tra i contrari si era schierato il Partito Democratico, oggi però con la Lega al governo le cose potrebbero andare diversamente. Il senatore Gianfranco Rufa ha così presentato il disegno di legge per “riaprire” le case chiuse e dunque legalizzare la prostituzione.

Case chiuse, Il Carroccio presenta un ddl per la legalizzazione

La proposta del senatore del Carroccio mira a due obiettivi, uno è quello di normare il fenomeno della prostituzione e l’altro è quello di far entrare parecchi soldi nelle casse dello Stato grazie proprio alla legalizzazione della professione.

Il disegno prevede di vietare la professione nei luoghi pubblici introducendo la liberalizzazione dell’attività in luoghi chiusi, come una volta. “E’ un gesto di civiltà nei riguardi delle prostitute che sono in strada, ma anche per il decoro e l’immagine delle strade” ha dichiarato il parlamentare. “E’ l’ennesima volta che presentiamo questa legge” dice il senatore Rufa che afferma di essersi informato anche sul potenziale degli introiti per lo Stato. Il primo passo della legge, se approvata, sarà quello di tassare prima gli introiti derivanti da chi già esercita illegalmente la professione e infine legalizzare le “case chiuse” per togliere dalle strade le prostitute.
Nel disegno di legge è previsto anche un vero e proprio registro che servirà a documentare e a garantire sia i clienti che le professioniste del mestiere, che così facendo si troverebbero a svolgere una professione perfettamente a norma come avviene in altre parti del mondo.

Una misura che in qualche modo serve a “riaprire” le case chiuse, con accertamenti sanitari eseguiti ogni 6 mesi che dovranno essere esibiti su richiesta dalle autorità sanitarie o delle forze dell’ordine.

Multe e pene più severe per i trasgressori

La proposta non lascia nulla al caso dunque, né dal punto di vista sanitario, ne da quelli sociale e fiscale. Inoltre il disegno di legge prevede anche una multa da 1000 a 10mila euro per i trasgressori, ovvero per coloro che verranno trovati a svolgere l’attività in luoghi pubblici. La proposta del senatore, infine, aumenta la pena anche a chi compie atti sessuali con minorenni in cambio di denaro e a chi si macchia del reato di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione.

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