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giovedì 14 luglio 2016

FERMO, ORA LA VEDOVA DI EMMANUEL RITRATTA LA SUA VERSIONE




La 24enne nigeriana Chiniery smentita dai testimoni, ritratta la sua versione dei fatti. Ora rischia l'accusa di calunnia.

A distanza di alcuni giorni dalla vicenda, dopo essersi vista smentire da ben sei testimoni, dai risultati dell'autopsia sul cadavere di Emmanuel Chidi Nnamdi, e dalla visita medico-legale sulle contusioni riportate da Amedeo Mancini, ora la vedova cambia la sua versione dei fatti. La ragazza aveva raccontato che lei ed il marito si sarebbero difesidall'aggressione di Mancini, mentre è stato ormai accertato che, dopo gli insulti razzisti di Mancini, ad alzare le mani per primo sarebbe stato Emmanuel. Chiniary avrebbe "corretto" la propria deposizione, dinnanzi ai magistrati, giustificando l'erroneità delle precedenti versioni con lo stato di choc in cui versava dopo l'omicidio, e le difficoltà linguistiche.

Sei testimoni confermano la versione di Mancini

La versione dell'ultras fermano sarebbe confermata da sei testimoni, che i giudici ritengono attendibili, poiché esterni alla vicenda, e perché le versioni sono compatibili e coerenti tra di loro. I testimoni confermano che la parapiglia è iniziata a causa dell'insulto - "scimmia africana" - che Mancini ha rivolto a Chiniary, ma a passare alle vie di fatto sarebbe stato il nigeriano, e non il fermano, come sostenuto dalla moglie della vittima. Secondo la prima versione di Chiniary, infatti, sarebbe stato Mancini ad imbracciare il palo della segnaletica stradale, colpendo alla testa il nigeriano, provocandone in questo modo la fatale caduta all'indietro. Ma i testimoni hanno smentito che sia andata così. A brandire il cartello stradale, lanciandolo contro Mancini, sarebbe stato Chidi Nnamdi, che avrebbe colpito con dei calci Mancini anche dopo che è caduto a terra. Anche Chiniary avrebbe preso parte alla rissa, cercando di colpire il fermano impugnando le scarpe.
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Autopsia e esami clinici confermano quanto affermato dai testimoni

L'autopsia sul cadavere di Emmanuel aveva escluso che l'uomo fosse stato colpito con il palo della segnaletica stradale, accertando invece che aveva ricevuto un pugno al volto, e che a causarne la morte è stato l'impatto con il marciapiede. Sul corpo di Mancini invece, è stata trovata un ematoma che sarebbe stato provocato da una botta ricevuta con il palo.

Le testimonianze cambiano le carte in tavola, ed è possibile che le accuse nei confronti di Mancini siano alleggerite, mentre invece la nigeriana potrebbe essere incriminata per calunnia, avendo cercato di attribuire al fermano responsabilità che non avrebbe avuto.

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