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mercoledì 27 gennaio 2016

Immigrati non pagano le tasse: niente parco ai figli di evasori

Il sindaco leghista di San Germano ha chiuso il parco giochi ai figli di chi non paga le tasse. Gran parte dei morosi sono marocchini, che protestano: "È razzismo"




Claudio Cartaldo

Niente parco giochi se tuo papà o tua mamma non pagano le tasse. È la decisone, drastica ma "necessaria" di Michela Rosetta, sindaca leghista di San Germano (Vercelli).


"Le imposte servono a finanziare i servizi - dice il sindaco alla Stampa - e chi non ne paga non ha diritto". Così le famiglie morose dovranno dire addio ai parchi giochi, ai sacchetti dei rifiuti, al teatro comunale e alla mensa scolastica. Decisione netta, dura. Che non ha mancato di sollevare polemiche. Soprattutto perché gran parte dei morosi fanno parte della comunità marocchina della zona.

L'elenco dei furbetti è composto da 180 nomi, tenerli tutti d'occhio non è difficile in un piccolo comune. "Non volgiamo vietare - precisa il sindaco - ma educare al rispetto della cosa pubblica". Principio che si amplifica quando molti dei debitori sono immigrati di origine marocchina. "Tra le famiglie a cui è stato sospeso l’ingresso al parco giochi ci sono molti nuclei di origine marocchina - Aity Ahmed, presidente dell’associazione culturale musulmana Al Aman - Non è giusto far ricadere le responsabilità dei grandi sui bambini, che ora sanno di non essere ben accetti. Molti di noi sono cittadini italiani, e anche i nostri figli, ma non è la prima volta che il sindaco discrimina gli stranieri".
Ma il sindaco non ci sta. "Le mie porte sono sempre aperte - dice - ma non accetto che si parli di discriminazione o razzismo, io discrimino solo chi non paga. Alcuni rappresentanti dell’associazione devono restituire qualcosa ai sangermanesi, comincino loro: noi applichiamo le regole e chi non ci sta è libero di andare altrove".

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