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martedì 15 dicembre 2015

"Parassita, venduto, traditore": gli islamici "linciano" Chaouki

Il mondo musulmano tradizionalista non accetta le parole del deputato Pd, accusato di "tradire il messaggio del Corano" solo perché ha chiesto una condanna pubblica della violenza

Khalid Chaouki non l'ha" fatta franca".
Il deputato marocchino e musulmano del Pd, rappresentante dell'islam dai toni più moderati, è finito nel mirino dei suoi correligionari più integralisti per un'intervista uscita ieri su Libero, in cui denunciava la violenza come la "malattia" dell'islam e invocava per i musulmani "un papa come Francesco".


Tra i più duri Davide Piccardo, coordinatore del Caim, l'associazione che rappresenta le sigle islamiche di Milano e Brianza: "La Storia dell'Islam viene ridotta ancora ad una Storia di sangue, vengono inventati versetti del Corano inesistenti e il Corano stesso diviene 'un'opera letteraria' - attacca Piccardo scrivendo su Facebook- In un momento in cui avremo bisogno di promuovere la conoscenza del vero messaggio dell'Islam Chaouki asseconda i peggiori pregiudizi."
Il deputato Pd viene accusato di "enfatizzare la paura" a cui deve poertanto essere negato lo status di "interlocutore politico per la comunità islamica".

A parlare di "opportunismo" è anche Luca Bauccio, avvocato e storico patrocinatore delle cause delle associazioni islamiche, nonché autore del pamphlet "non diffamare". Ma è più in generale tutto il popolo dei musulmani più tradizionalisti a non digerire le parole di Chaouki. Su Facebook fioccano i commenti di "venduto", "traditore", "parassita" e chi più ne ha più ne metta.
In giornata è arrivato un comunicato anche dei "Giovani Musulmani d'Italia", associazione che lo stesso Chaouki ha definito "appiattiti sulla dimensione religiosa" e soggetti a "inquietanti influenze estremiste".

"Il cancro dell'Italia è l'istigazione all'odio e alla divisione tra cittadini - scrivono i giovani musulmani - sostenuta da alcuni politici per mero opportunismo tramite pregiudizi e luoghi comuni infondati". L'associazione si è detta "sconcertata e indignata" dalle parole dell'onorevole piddì.

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