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mercoledì 11 novembre 2015

Sindaco di Albettone:”La casa di Ermes, meglio abbatterla che darla in eredità ai due nomadi”

 Sindaco di Albettone:”La casa di Ermes, meglio abbatterla che darla in eredità ai due nomadi”

Joe Formaggio, il sindaco di Albettone che ha seguito da vicino Ermes Mattielli dopo la condanna del 7 ottobre, ha confermato di essere un politico senza peli sulla lingua, alla Matteo Salvini.
“Nella mia figura istituzionale non posso farlo materialmente, ma affermo che gradirei vedere la casa di Ermes abbattuta dalle ruspe, da parte di qualcuno, piuttosto che passi nel possesso dei due nomadi che la violarono la notte del 13 giugno 2006. Trovo intollerabile che per saldare il risarcimento di 135 mila euro stabilito dal tribunale lo Stato possa dare la casa di Ermes proprio ai due delinquenti che vi penetrarono 9 anni fa”.  Parole che sottotraccia hanno trovato ampio consenso tra i convenuti alla cerimonia celebrata dal parroco don Roberto Xausa. Ha attaccato anche i politici Joe Formaggio. 

“La politica si è accorta troppo tardi di Ermes, doveva aiutarlo 9 anni fa, subito dopo l’attacco dei due ladri alla sua proprietà. Si è sentito crocefisso Ermes con la condanna del 7 ottobre e temeva che la sua casa venisse confiscata a vantaggio proprio dei due ladri. L’ansia indotta è stata per lui fatale. Ora dobbiamo riflettere e la politica deve lavorare da questo dramma per cambiare la Legge della legittima difesa in casa”.  L’unica nota stonata della cerimonia di ieri pomeriggio è stata l’azione di una trentina di indipendentisti veneti che giunti dal Veneziano con vessilli di San Marco al termine del funerale hanno contestato sul sagrato sia la Lega nord, colpevole a loro dire di essersi “italianizzata” che i sei sindaci presenti con la fascia istituzionale tricolore (Laghi, Cogollo del Cengio, Velo d’Astico, Laghi, Nanto e il vice di Arsiero), gridando loro “via il tricolore” e “vergogna”. 
 
Alla contestazione ha replicato duro il leader del comitato “Noi siamo Ermes Mattielli” Alex Cioni, che nelle ultime settimane aveva accompagnato Ermes Mattielli nel tour tra le televisioni regionali e nazionali (due volte a Roma). “Sono state sceneggiate indegne quelle dei venetisti fuori dalla chiesa. A prescindere dalle ragioni, certi elementi hanno confuso il funerale per una manifestazione politica. Lo stile non è roba per tutti, è cosa nota, ma un minimo senso del buon gusto dovrebbe appartenere anche ai più limitati di materia grigia. Però a ognuno il suo! Comunque ciao Ermes, è stata una gioia averti conosciuto nella tua estrema semplicità”. 

Anche Luigino Mattielli, cugino ed erede rinunciatario dell’eredità per non pagare il risarcimento di 135 mila euro, è rimasto scosso dalla contestazione degli indipendentisti veneti, ritenendola strumentale e inopportuna. L’attenzione della gente punta ora sul futuro della casa di Ermes che molti vorrebbero vedere abbattuta purché non entri nel possesso dei due ladri che la violarono il 13 giugno 2006.

fonte: qui