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martedì 15 settembre 2015

SI INNAMORA DI PROFUGO ISLAMICO: INSIEME DECAPITANO MADRE



Attenti a chi frequenta vostra figlia, potreste fare la fine di Tina Römer Holtegaard, mamma danese uccisa dalla figlia e dal fidanzato islamico (un profugo conosciuto dalla ragazza nel vicino centro per richiedenti asilo) con venti coltellate. E sgozzata.






L’ennesima dimostrazione di quale tipo di femmina frequenti gli immigrati africani e asiatici.

L’assassina, Lisa Borch, 15 anni, dimostra anche il fallimento delle società nordiche: vivere senza una figura paterna forte, porta a ‘cercare il padre’ in figure violente. Ma Freud non va più di moda nelle società libertine attuali.

Dopo avere visto alcuni video di esecuzioni di ISIS, lei e l’amichetto islamico, un profugo iracheno di 29 anni, di nome Bakhtiar Mohammed Abdulla, hanno deciso di decapitare la mamma di lei.

Da brava antirazzista mentalmente ritardata, la ragazzina aveva tentato di incolpare un ‘razzista bianco’, per l’assassinio della madre.

A seguito del brutale omicidio, infatti, in cui entrambi Borch e Abdulla avevano partecipato, l’adolescente aveva chiamato la polizia affermando: “Ho sentito mia madre urlare e ho guardato fuori dalla finestra e ho visto un uomo bianco in fuga. Presto, venite qui, c’è sangue dappertutto”.

La ragazzina era ossessionata dall’Islam. Lo era divenuta dopo l’incontro con un altro immigrato islamico, che poi l’aveva lasciata per raggiungere la famiglia in Svezia. Aveva ripiegato su Abdulla.

Attenti a chi frequenta vostra figlia. Il razzismo non sarà chic, ma salva la vita.