di Cristina Antonutti
CAORLE - Tre
mesi di terrore. Di botte e costrizioni. Un marocchino di 25 anni,
Mohammed Et Tajani, di Pramaggiore, ha reso la vita impossibile a una
giovane donna della provincia di Venezia, costretta a
obbedire, subire
maltrattamenti e a
gridare,
legata a una sedia,
«Allah è grande»,
mentre lui la colpiva sulla schiena. Et Tajani, ieri, è stato
condannato in Tribunale a Pordenone a 3 anni e 2 mesi di reclusione per
maltrattamenti, lesioni, stalking, sequestro di persona, danneggiamento e
furto. Il giudice Eugenio Pergola gli ha applicato anche una sfilza di
interdizioni,
assolvendolo solo dall’accusa di violenza privata. La costringeva anche
restare chiusa in casa, a ospitarlo nella sua abitazione e per
impedirle di uscire le sottraeva cellulare e chiavi dell’auto.
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