di Barbara Turetta
PADOVA - Ancora
sotto choc per l'accaduto, la ragazzina di 17 anni che ha subito
violenza sessuale da un profugo del Mali, poi arrestato, racconta quello
che le è successo: «Non l'avevo mai visto prima - ricorda la giovane -,
si è fermato davanti a me in bicicletta. Mi ha chiesto se ero in
Facebook o su Istagram, e come mi chiamavo. Mi ha detto che era un
giocatore di calcio, si è presentato come un ragazzo normale. Mi ha
chiesto dove abitavo, ma io gli ho risposto che stavo ad un quarto d'ora
di strada per non dargli indicazioni. E poi ancora mi ha chiesto perché
ero in piazza e chi stavo aspettando».
Tutte domande che sono servite all'immigrato per scendere dalla bici e
avvicinare la ragazza. In un istante la diciassettenne si è sentita
stringere per le braccia con la forza. «Mi ha afferrata - racconta
ancora -, avevo le spalle al muro e lui ha cominciato a toccarmi e a
baciarmi. Al terzo tentativo sono riuscita a divincolarmi e a scappare
via».
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