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giovedì 20 agosto 2015

Tutto come previsto: “mamma acido” finirà sull’isola dei famosi di don Mazzi

di Giorgia Castelli

Come da copione Martina Levato, la donna che ha sfregiato con l’acido l’ex fidanzato, ha buone possibilità di andare con suo figlio nella comunità di don Mazzi, che si sta trasformando in una specie di Isola dei famosi. La ragazza ha chiesto apertamente di essere accolta lì. E la risposta positiva non si è fatta attendere: «Siamo pronti ad accoglierli. Eravamo pronti anche prima che Martina partorisse». L’avvocato Stefano De Cesare, legale della giovane, ha spiegato che a breve depositerà un’istanza che contiene la richiesta di trasferimento in una comunità di don Mazzi o in alternativa all’Icam, istituto per madri detenute con figli. La richiesta sarà presentata sia al tribunale di Milano che a quello per i minorenni. Il legale ha anche chiarito che porrà sullo stesso piano le due alternative proposte ai giudici. Ma saranno i giudici a decidere. Dopo l’istanza il pm Marcello Musso e anche quello minorile dovranno formulare un parere. È probabile che, proprio a seguito della richiesta della difesa Levato, i tempi per la decisione dei giudici possano allungarsi.

Martina Levato,  la Clinica Mangiagalli scriverà ai tribunali

Nel frattempo la madre e il bimbo resteranno ancora per questi giorni alla clinica Mangiagalli. Prima di formalizzare l’istanza, il legale dovrà ricevere un documento di accettazione di accoglienza da parte di don Mazzi, il quale comunque, come precisato dal difensore, ha già dato l’ok spiegando di avere una struttura adatta ad accogliere sia la donna che il suo bambino. In contemporanea la Clinica Mangiagalli di Milano formalizzerà al tribunale di Milano, a quello dei Minorenni, al Comune e al carcere che Martina Levato e il suo bambino “sono dismissibili”. Dalla clinica si è appreso che Martina Levato e suo figlio stanno bene e avrebbero già potuto essere dimessi «secondo le modalità di una dimissione protetta», quella che riguarda – come nel caso di Martina – un parto cesareo. Tuttavia, vista la situazione, la clinica ha ritenuto opportuno prendere tempo, anche dopo il “confronto informale” con il Comune.

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