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venerdì 14 novembre 2014

«Lei si spoglia, poi mi dice: io distruggerò la tua vita».

«Lei si spoglia, poi mi dice: io distruggerò la tua vita». Facebook, sesso e truffe
Donne disinibite che adottano sempre la stessa tecnica: trovare un uomo disposto a spogliarsi di fronte ad una web-cam e registrare il tutto

«Lei si è spogliata. Poi mi ha chiesto di fare altrettanto», racconta Giulio (nome di fantasia). Non si sta parlando di un incontro reale ma di un incontro sul web. Ci sono decine di social network (primo fra tutti «Facebook») ed alcuni nascono con l’obiettivo di favorire nuove conoscenze fra gli utenti (come «Chatroulette»). Su questi siti ci sono alcuni profili di donne disinibite che adottano sempre la stessa truffa: trovare un uomo disposto a spogliarsi di fronte ad una web-cam e registrare il tutto.

«Mi sono spogliato. E dopo cinque minuti mi è tornato indietro il mio video, era stato registrato tutto e si vedeva il mio viso ed io nudo», Giulio viene minacciato. «Mi ha mandato l’elenco dei contatti dei miei parenti, preso da Facebook. E mi ha chiesto di offrirle una somma perché cancellasse il video». Bernardino Ponzo – vicequestore aggiunto della Polizia postale – sconsiglia di pagare: «Se si paga, si rischia di essere sottoposti ad ulteriori richieste di denaro». Le truffe provengono da paesi esteri: fra i principali il Marocco.


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È difficile risalire a chi truffa: la polizia italiana raccoglie la denuncia e la passa alla polizia marocchina: a quanto pare è facile che la cosa non abbia conseguenze e che i truffatori rimangano impuniti. Sembra poi che le ragazze non siano da sole, ma che qualcuno collabori con loro: in alcuni casi le fasi di minaccia sono state gestite da persone che si identificavano come uomini; probabilmente c’è una piccola organizzazione dietro. Se uno non paga (in media vengono chiesti dai 300 ai 500 euro), la minaccia continua: fino a telefonate sul proprio cellulare (sempre preso da Facebook) e a messaggi intimidatori anche sui profili dei propri amici. In rari casi, il video viene reso pubblico ed inviato ad alcuni dei propri contatti. In altri casi, il truffatore indispettito crea un sito web con un dominio col nome e cognome [Esplora il significato del termine: «Lei si è spogliata. Poi mi ha chiesto di fare altrettanto», racconta Giulio (nome di fantasia). Non si sta parlando di un incontro reale ma di un incontro sul web. Ci sono decine di social network (primo fra tutti «Facebook») ed alcuni nascono con l’obiettivo di favorire nuove conoscenze fra gli utenti (come «Chatroulette»). Su questi siti ci sono alcuni profili di donne disinibite che adottano sempre la stessa truffa: trovare un uomo disposto a spogliarsi di fronte ad una web-cam e registrare il tutto. «Mi sono spogliato. E dopo cinque minuti mi è tornato indietro il mio video, era stato registrato tutto e si vedeva il mio viso ed io nudo», Giulio viene minacciato. «Mi ha mandato l’elenco dei contatti dei miei parenti, preso da Facebook. E mi ha chiesto di offrirle una somma perché cancellasse il video». Bernardino Ponzo – vicequestore aggiunto della Polizia postale – sconsiglia di pagare: «Se si paga, si rischia di essere sottoposti ad ulteriori richieste di denaro». Le truffe provengono da paesi esteri: fra i principali il Marocco. È difficile risalire a chi truffa: la polizia italiana raccoglie la denuncia e la passa alla polizia marocchina: a quanto pare è facile che la cosa non abbia conseguenze e che i truffatori rimangano impuniti. Sembra poi che le ragazze non siano da sole, ma che qualcuno collabori con loro: in alcuni casi le fasi di minaccia sono state gestite da persone che si identificavano come uomini; probabilmente c’è una piccola organizzazione dietro. Se uno non paga (in media vengono chiesti dai 300 ai 500 euro), la minaccia continua: fino a telefonate sul proprio cellulare (sempre preso da Facebook) e a messaggi intimidatori anche sui profili dei propri amici. In rari casi, il video viene reso pubblico ed inviato ad alcuni dei propri contatti. In altri casi, il truffatore indispettito crea un sito web con un dominio col nome e cognome ] del truffato e ci carica il video.

È un fenomeno sommerso: se si è truffati non si sa con chi parlarne. Luca Milletarì ha creato un forum, denunceitaliane.it, per raccogliere le denunce di persone in difficoltà. I post riguardanti le truffe sessuali online sono centinaia, così Luca ha anche creato una mini-guida su come affrontare il tutto: sostanzialmente non bisogna pagare, bisogna denunciare e poi bloccare tutti i contatti con chi truffa. È probabile che dopo un po’ il truffatore desista perché è più facile per lui impiegare il proprio tempo su altre vittime. «Io ho chiamato mia moglie, ma fortunatamente aveva il cellulare spento. Ho sentito poi due miei amici che mi hanno aiutato nel bloccare il profilo». Giulio non ha più avuto conseguenze e sua moglie non ha più saputo nulla. Sostiene che come esperienza gli è servita per riflettere e migliorare il proprio rapporto di coppia, avendo vissuto dei forti sensi di colpa. Purtroppo ci sono stati due casi di suicidi, in Francia, che sono stati ricondotti a questo tipo di truffa. Uscirne non è facile; ma basta stringere i denti e cercare aiuto per capire come comportarsi. E cercare di prendersi cura dei propri contatti reali. «Se non mi fossi trovato solo, quel giorno, tutto questo non sarebbe successo».

di Gabriele Camelo (con la collaborazione di Antonio Crispino)




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