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sabato 15 novembre 2014

INVASIONE: Il business dell’immigrazionismo continua



Nonostante questo Paese sia fallito e nessuno abbia l’onestà di dirvelo, i traghetti di Mare nostrum,  Tour operator di Stato, sono in piena attività nel trasportare gente che in realtà sta meglio di tantissimi italiani.
Con il becero buonismo, l’ottuso multiculturalismo, la falsa scusa data bere agli affetti da dabbenaggine, gli scafisti di Stato continuano ad appuntarsi medaglie al petto facendo credere di ‘salvare profughi’ che senza di loro finirebbero nel Cimiterraneo. In realtà, molti sanno che non è così.

I traghettatori di schiavi, in concorrenza sleale e illegale con le compagnie marittime, fanno i Tour operator traghettando clandestini, jihadisti, malviventi e terroristi nella Disneyland italiota. Per onestà intellettuale bisogna tuttavia  ammettere che tra i clandestini c’è anche qualche vero profugo; ciò non toglie che, perseverando in questa azione criminosa e criminale, si  contribuisca ad affondare questo Paese in cui ormai neanche una appropriata chemioterapia potrebbe sconfiggere il cancro del terzo millennio: l’immigrazionismo.
Anche oggi, nonostante in Italia siamo alluvionati, terremotati, disoccupati, inoccupati, precari, sfrattati o senza casa, nonostante un italiano su 3 ormai non riesca a mettere insieme il pranzo con la cena e far fronte alle utenze, all’affitto o al mutuo, l’ex pattugliatore “Vega” della Marina Militare Italiana, è stato trasformato in traghetto della flotta del Tour operato Mare Nostrum che, al largo della Sicilia, ha incrociato una barcone con 208 clandestini,  li ha fatti trasbordare e poi  sbarcare Pozzallo.

La nave “Sirio” questa mattina ne aveva traghettati altri 96. Nel frattempo, a Pozzallo dal traghetto “Libra” sono stati sbarcati altri 354 clandestini tra cui molti bambini. A Messina, invece, ne sono giunti in 230 a bordo di una nave cisterna che nei giorni scorsi li aveva incrociati nel Cimiterraneo e quindi trasbordati. Il cargo, non potendo entrare in porto, si e’ dovuto fermare di fronte alla rada ‘Paradiso’ (nome adatto all’uopo) dove sono scattate le operazioni di sbarco con l’ausilio di motovedette della Capitaneria di porto.
Nelle operazioni vi è il coinvolgimento di tutte le organizzazioni umanitarie e non le quali, volenti o nolenti, contribuiscono all’affermazione della criminale ideoologia immigrazionista, che ha lo scopo di soppiantare le popolazioni autoctone con altre, in particolare con quella musulmana già avvezza (ne hanno fatto persino una specie di religione) alla sottomissione e ovviamente ne fanno anche un business.

@Armando Manocchia   15 novembre 2014