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domenica 2 novembre 2014

DE MICHELI ALL’ECONOMIA? L’UNICO CURRICULUM E’ IL FALLIMENTO DELLA COOP CHE DIRIGEVA. LEGGI COSA VENDEVANO. E PER COSA E’ STATA CONDANNATA NEL PASSATO



PAOLA DE MICHELI NOMINATA SOTTOSEGRETARIO ALL’ECONOMIA: QUANDO LE AGENZIE HANNO BATTUTO IL CURRICULUM, ABBIAMO NOTATO UNA NOTA “STONATA2, RIGUARDO ALL’ATTIVITA’ LAVORATIVA SVOLTA. CI SIAMO ALLORA MESSI A CONTROLLARE SULLA RETE, E ABBIAMO SCOVATO QUESTO INTERESSANTE “ALTARINO”…

L’UNICO TASSELLO MANCANTE RIGUARDA IL FINALE. E’ STATA ACCUSATA, E LEI HA QUERELATO. NON ABBIAMO TROVATO TRACCE SU CHI ABBIA “VINTO” LA TENZONE. QUALCHE LETTORE PIACENTINO POTREBBE AGGIORNARCI NEI COMMENTI…
Piacentina, classe 1973, De Micheli è stata finora vicecapogruppo vicario alla camera. Il suo impegno in politica risale al primo Ulivo ed è diventata deputato nella precedente legislatura, per essere poi confermata in questa, dopo aver affrontato con successo le parlamentarie.

Imprenditrice in una cooperativa agricola (poi messa in liquidazione coatta amministrativa)
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Piacenza, Paola De Micheli (PD): Ma che ha combinato alla coop Agridoro?
Cooperativa Agridoro Piacenza
Ecco quanto si legge in base all’Interrogazione a risposta in Commissione 5-04624 presentata da ALBERTO TORAZZI giovedì 14 aprile 2011, seduta n.464

il tribunale di Piacenza, in data 3 dicembre 2003, ha condannato il presidente pro tempore signorina Paola De Micheli alla pena di 2.000 euro per il reato di cui all’articolo 5, lettera b) e d) e all’articolo 6, della legge 30 aprile 1962, n. 283.
Il decreto di condanna nei confronti del presidente pro tempore fa riferimento all’avvenuta distribuzione sul mercato di merci alimentari in cattivo stato di conservazione, nonché insudiciate, invase da parassiti, in stato di alterazione o comunque nocive, ovvero sottoposte a lavorazioni o trattamenti diretti a mascherare un preesistente stato di alterazione.
la citata legge interviene sulla disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande.

Testo completo:
TORAZZI, MAGGIONI, POLLEDRI e DESIDERATI. – Al Ministro dello sviluppo economico. – Per sapere – premesso che:
la società cooperativa Agridoro, in provincia di Piacenza, si occupava della trasformazione e commercializzazione del pomodoro da industria conferito dai soci agricoltori;
il consiglio di amministrazione del 5 febbraio 2004 ha deliberato la sospensione dell’attività della cooperativa per la perdita del diritto di trasformazione a seguito del mancato pagamento delle forniture agli imprenditori agricoli nei termini stabili;
alla medesima data l’azienda presentava uno stato di insolvenza a causa di perdite pari a 5.399.771 euro;
l’assemblea dei soci del 18 febbraio 2004, data l’impossibilità di realizzare un ingente ristrutturazione finanziaria per garantire la prosecuzione delle attività di trasformazione, ha deliberato la messa in liquidazione della cooperativa;
già nelle riunione a partire dal mese di settembre 2003 il collegio sindacale, prendendo atto della probabile chiusura dell’esercizio in forte perdita, sollecitava il consiglio di amministrazione ad effettuare un’iniezione di liquidità nell’azienda, invitando gli stessi amministratori a porre in essere tutte le misure idonee ad evitare il fallimento della stessa;
il tribunale di Piacenza, in data 3 dicembre 2003, ha condannato il presidente pro tempore signorina Paola De Micheli alla pena di 2.000 euro per il reato di cui all’articolo 5, lettera b) e d) e all’articolo 6, della legge 30 aprile 1962, n. 283;
la citata legge interviene sulla disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande. In particolare, il decreto di condanna nei confronti del presidente pro tempore fa riferimento all’avvenuta distribuzione sul mercato di merci alimentari in cattivo stato di conservazione, nonché insudiciate, invase da parassiti, in stato di alterazione o comunque nocive, ovvero sottoposte a lavorazioni o trattamenti diretti a mascherare un preesistente stato di alterazione;
il bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2002 e approvato il 30 aprile 2003 ha evidenziato uno stato patrimoniale attivo della società pari a -801.576 mila euro, in particolare segnando un negativo alle voci relative ai crediti verso i soci per versamenti ancora dovuti e verso i clienti;
la pesante crisi finanziaria che ha costretto la cooperativa a sospendere ogni attività industriale sarebbe, fra l’altro, scaturita dalla scelta dell’azienda di attuare, nonostante i negativi andamenti, notevoli investimenti e da due campagne di scarsa produzione di pomodoro -:
se sulla base delle ispezioni svolte risulti agli atti quale sia l’effettivo ammontare delle perdite e quali ripercussioni le stesse abbiano avuto sui soci della cooperativa, nonché quali siano le cause che hanno portato alla liquidazione coatta amministrativa della società;
se dalle verifiche effettuate siano emerse eventuali anomalie sulla gestione della cooperativa, con particolare riferimento a comportamenti messi in atto dai vertici aziendali.
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Querele. Polledri: “Confermo tutto”. De Micheli: “Con il risarcimento un concorso di idee”
Continua il duello a distanza tra i parlamentari piacentini Massimo Polledri (Lega Nord) e Paola De Micheli (Partito Democratico): il primo aveva querelato la seconda, ma una volta archiviata dal giudice la pratica, la deputata ha a sua volta querelato il collega del Carroccio per la “sistematica campagna di diffamazione” messa in atto contro di lei.
Se Polledri ha dichiarato a Libertà di non rinnegare nulla di quanto detto, la De Micheli spiega come intende utilizzare l’eventuale incasso dei 250mila euro chiesti di risarcimento: per fare un bando pubblico e premiare quelle associazioni piacentine che presentino le migliori idee e iniziative contro la crisi e per lo sviluppo della città.
“Io continuo a restare della mia idea – aveva affermato Polledri – e a dire la verità, in particolare sulla vicenda Agridoro, la cooperativa di agricoltori che è fallita sotto la guida della De Micheli. Probabilmente è un fatto che lei vuole mettere sotto silenzio, impresa impossibile visto che tutti i piacentini se ne ricordano, soprattutto quelli che ci hanno rimesso fortune e sudori”.
Replica della De Micheli: “Con i soldi della causa intendo promuovere questo bando, per fare in modo che la difesa della mia onorabilità diventi un’occasione di sviluppo per Piacenza”.

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