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sabato 1 novembre 2014

Almeno il cinquanta per cento di questa gente non ha diritto ad essere definita profugo – dichiara il prefetto Zappalorto

Il prefetto di Gorizia: «Questi non sono profughi, ma soltanto furbi»



GORIZIA. «Questi non sono profughi, sono semplicemente furbi. E la commissione territoriale per richiedenti protezione internazionale dovrebbe capire una volta per tutte il gioco che stanno facendo. Eviterebbe anche di far spendere un sacco di soldi allo Stato italiano».
Parole del prefetto di Gorizia Vittorio Zappalorto, sotto pressione – per usare un eufemismo – dall’emergenza profughi afghani che attanaglia il capoluogo.

«Almeno il cinquanta per cento di questa gente non ha diritto ad essere definita profugo – dichiara il prefetto Zappalorto- . Si tratta di stranieri che provengono da altri Paesi dell’Unione europea che non hanno diritto a nessun tipo di assistenza. Sono dotati di carte di credito che la maggior parte della gente se le sogna, si spostano in aereo, atterrano a Venezia e poi vengono a Gorizia a mettersi in fila per il rilascio dell’asilo politico».

Posizione netta quella di Zappalorto: «Ho chiesto loro perché vengono tutti a Gorizia. Mi hanno risposto perché ormai in tutta Europa si sa che Gorizia è una città ospitale. Non hanno diritto ad essere identificati né come profughi né come rifugiati. Sono già da anni lontani dal loro Paese e non stanno fuggendo da nessuna guerra. La commissione sta facendo il loro gioco con procedure e accertamenti lenti e inconcludenti. Intanto è la prefettura a dover sobbarcarsi l’onere della gestione dell’emergenza». [...]
Roberto Covaz   -  Leggi il seguito su il piccolo