Pagine

mercoledì 22 ottobre 2014

La costringe a spogliarsi e ad accontentare i suoi desideri sessuali.



22 ottobre -MILANO – Conosceva quell’uomo che da lì a poco sarebbe diventato il suo aguzzino. Aveva scambiato con lui qualche parola nel corso degli ultimi mesi. Così quel tragico otto ottobre, quando tutto sembrava andarle male, si è fidata di lui. Ha accettato la sua compagnia, ha accettato di seguirlo a casa sua, “dove ci sono anche i miei bimbi”, le aveva giurato lui. Ma quando si è trovata in quella casa, l’orrore è diventato realtà: violenze, sevizie, una notte di paura. Poi, la fuga, la denuncia e alla fine l’arresto.

Un uomo di trentadue anni, di nazionalità tunisina, è stato fermato dalla polizia con l’accusa di violenza sessuale e sequestro di persona dopo aver tenuto in ostaggio e stuprato una donna per una notte intera.
Secondo quanto ricostruito dal Corriere della Sera, l’otto ottobre scorso, la donna, in un periodo di gravi difficoltà, è seduta a un bar di via Imbonati, a Milano. Piange, si dispera: i problemi che da mesi l’affliggono sembrano non avere fine. Proprio al tavolino di quel bar incontra il suo aggressore. L’uomo si presenta con modi gentili – conosce già di vista la vittima – e si offre di ospitarla in casa per una notte, dicendo alla donna che nella stessa abitazione ci sono anche i suoi figli.

Lei accetta, lo segue: e si trova in un appartamento vuoto, abbandonato. E’ qui che l’uomo impugna un coltello, una lama da venti centimetri, e la costringe a spogliarsi e ad accontentare i suoi desideri sessuali. Per evitare che la donna scappi, il trentaduenne blocca la porta con una trave di legno e ingabbia la sua vittima nella casa degli orrori.

Soltanto dopo dieci ore di violenze e sevizie, la donna riesce a fuggire. Si precipita in strada, incrocia una pattuglia della polizia locale e denuncia tutto. L’uomo viene identificato, ha già precedenti penali, e arrestato. In casa sua il coltello e la trave di legno usati in quella notte di follia. (da MilanoToday)