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lunedì 13 ottobre 2014

Isis: Siria, a Kobane gente decapitata in strada al grido “Allah Akbar”


13 ott 2014 – Dillyar, 13 anni, e’ ossessionato dall’immagine del cugino che viene decapitato dai jihadisti dello Stato islamico, mentre cercavano di fuggire insieme da Kobane, la citta’ siriana al confine con la Turchia sotto assedio da meta’ settemnte.

Lo hanno messo a terra e gli hanno tagliato la testa, urlando Allah Akbar“, ha raccontato al Daily Mail il 13enne, riuscito a mettersi in salvo a Suruc, in Turchia
“Rivedo l’immagine nei miei sogni ogni notte e tutte le mattine mi sveglio e mi ricordo tutto”, ha aggiunto. Stando al racconto di quanti sono riusciti a fuggire, corpi decapitati sono dissemintati lungo le strade di Kobane. “Ho visto decine, forse centinaia di corpi con la testa tagliata – ha detto Amin Fajar, 38 anni, padre di quattro figli – altri non avevano le mani o le gambe. Ho visto volti con gli occhi cavati o le lingue tagliate. Non potro’ dimenticare tutto questo finche’ avro’ vita. Hanno messo le teste in bella mostra per spaventarci. I miei figli hanno visto i corpi decapitati”.

Ahmed Bakki, un contadino di un villaggio situato nei pressi di Kobane, ha raccontato di un vicino di casa “decapitato perche’ hanno detto che ‘consegnava verdure ai miscredenti’. Hanno bruciato la sua fattoria, il suo bestiame, persino le sue api, hanno distrutto tutto”.

Secondo Bakki, i jiahdisti dell’Isis “sono ceceni, sono inglesi, arrivano da tutta Europa e lo sappiamo perche’ abbiamo sentito il loro accento”. Anche un altro uomo, Khalid, insegnante, ha detto di aver visto due jihadisti che si sono presentanti come britannici. Secondo stime Onu, sono 700 i civili ancora presenti a Kobane, perlopiu’ anziani, e 13.000 nelle zone circostanti. Nei giorni scorsi, l’inviato Onu per la Siria, Staffan De Mistura, ha lanciato un duro monito sul rischio di una “nuova Srebrenica” qualora Kobane cadesse in mano all’Isis. (Imolaoggi)