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sabato 3 maggio 2014

LE PEN SCATENATA: IL 25 MAGGIO DALLA FRANCIA PARTIRA’ UNA NUOVA RIVOLUZIONE. QUESTA VOLTA NE BENEFICERANNO TUTTI GLI EUROPEI

Marine dà la carica: “il 25 abbattiamo il regime UE”

“Il 25 maggio abbiamo un compito cruciale: abbiamo il dovere di andare a votare per riscrivere la storia della Francia e dell’Europa incarcerata dai banchieri, dalla casta dei non eletti di Bruxelles e dai loro servi sparsi nelle varie capitali nazionali!”.
Marine-Le-Pen
Così Marine Le Pen chiude la tradizionale sfilata del 1°maggio organizzata dal Front National a Parigi e sotto un enorme ritratto di una Giovanna d’Arco combattente assapora una prima vittoria: nel giorno della festa dei lavoratori le manifestazioni dei sindacati legati al governo di sinistra sono andate semideserte, mentre con lei, malgrado la pioggia, c’è una folla entusiasta di oltre 20.000 persone tra cui moltissimi giovani, a confermare, come dice Marion Marechal Le Pen, che il Front oltre ad essere in testa a tutti i sondaggi, è anche il partito più gradito ad una gioventù francese sempre più preoccupata per il proprio futuro.
Naturalmente ci sono anche i vecchi combattenti, la tradizione del FN, capitanati dal mai domo Jean Marie Le Pen che sale per primo sul palco e, tra boati di approvazione, annuncia il discorso della figlia.
Marine parte all’attacco: “I francesi sono un popolo di leoni, quando non sono guidati da asini. Non ascoltate coloro che vi esortano all’astensione. La Francia è il faro dei popoli d’Europa che si oppongono alla tirannia della UE. Andate a votare e fate vedere a Parigi e Bruxelles che noi vogliamo riprenderci la nostra sovranità e la nostra libertà. Basta con la dittatura dei non eletti che da Bruxelles decidono chi entra a casa nostra, e come amministrare le nostre risorse”.
“Il 25 maggio, insieme ai nostri alleati negli altri paesi, abbiamo la possibilità di portare in Europa un manipolo di persone che lavoreranno contro gli interessi delle banche per ridare la sovranità a ciascun popolo. Dobbiamo tornare ad essere padroni a casa nostra!”.
La folla urla: “Noi siamo a casa nostra” e Marine attacca: “Sovranità significa avere una propria moneta, non l’euro, significa controllare la propria economia scongiurando la svendita delle industrie strategiche nazionali come Alstom, significa controllare il mercato del lavoro insidiato dalle multinazionali che importano operai schiavi a 300 euro al mese e mettono i nostri lavoratori fuori dal mercato. Basta coi trattati internazionali di libero scambio che scardinano le nostre dogane e aprono i nostri mercati a merci incontrollate e mortali rivali delle nostre produzioni. Diciamo no a queste decisioni prese senza consultarci, a cominciare dal prossimo trattato transatlantico con gli Stati Uniti che danneggerà gravemente la nostra agricoltura.”
Economia debole significa disoccupazione e disoccupazione senza ammortizzatori sociali significa vite spezzate, drammi, come ricorda Marine che tante volte ha spiegato: “L’immigrazione senza regole drena e azzera le risorse per i servizi sociali. Bisogna dire basta per garantire gli aiuti a quei francesi che con le loro tasse hanno costruito il sistema dei servizi sociali e oggi ne sono spesso esclusi”.
Dal palco ritorna sull’argomento per dire che “l’immigrazione è accettabile se fatta da un numero limitato di persone disposte ad assimilarsi alla cultura del paese ospitante,ma l’attuale immigrazione di massa non regolata impedisce l’assimilazione e favorisce il comunitarismo, la creazione di stati dentro lo stato dove ognuno fa quel che vuole in spregio ai padroni di casa”.
La piazza applaude di slancio e Marine, probabilmente pensando al disastro della gestione Alfano (che già aveva negativamente citato a Strasburgo) assicura:”Non possiamo assorbire 200.000 immigrati in arrivo ogni anno: usciremo da Schengen, rimetteremo le guardie alle frontiere, riporteremo ordine e sovranità”. La strada è chiara:”Un nostro strepitoso successo farà crollare il governo socialista e porterà a nuove elezioni nazionali che vinceremo. Allora potremo rifondare la Francia e con essa l’Europa dei popoli che da noi prenderanno coraggio per liberarsi dalla schiavitù”. 25 maggio, giorno della Liberazione.