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venerdì 9 maggio 2014

Il brano “porno” della Mazzucco censurato a Palazzo Madama: troppo osceno per i senatori, ma va bene per liceali minorenni…

 Il brano “porno” della Mazzucco censurato a Palazzo Madama: troppo osceno per i senatori, ma va bene per liceali minorenni…

Non sappiamo se, dopo il caso del liceo Giulio Cesare, siano aumentate le vendite del romanzo di Melania Mazzucco Sei come sei sull’amore omosessuale, accusato da alcuni genitori dei liceali romani di contenere brani pornografici. Il caso è ormai superato: se ne è parlato abbastanza con numerosi articoli pro e contro. Ma sull’opportunità di proporre come testo educativo un libro che contiene l’esplicita descrizione di un rapporto orale tra maschi sono arrivati pareri autorevoli: prima il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, che si è rifiutata di leggere il brano “incriminato” alla trasmissione La Zanzara, ritenendolo evidentemente troppo imbarazzante. E poi è giunto l’altolà della presidenza del Senato che ha giudicato il brano in questione “improponibile”: non è lecito, dunque, prenderne visione nella rispettabile aula di Palazzo Madama mentre il testo può essere tranquillamente letto, a quanto pare, in una scuola, in nome della libertà educativa e in omaggio alle direttive ministeriali sull’educazione “di genere”.

Cos’è accaduto? Si discuteva in Senato l’interrogazione Giovanardi-Sacconi sulla vicenda del liceo Giulio Cesare e sul romanzo di Melania Mazzucco. L’atto riportava il discusso brano sul rapporto orale, che aveva suscitato l’indignazione delle famiglie. Ebbene la presidenza del Senato ha invitato i senatori interpellanti a modificare il testo dell’interrogazione perché il passo citato «non corrisponde pienamente ai requisiti di proponibilità degli atti del sindacato ispettivo parlamentare, così come specificati nell’articolo 146 del regolamento del Senato. Mi corre pertanto l’obbligo di segnalarle – scrive la presidenza del Senato al senatore Giovanardi – la necessità di apportare modifiche al testo della sua interrogazione, nel senso già comunicato per le vie brevi dagli uffici, in modo da renderne possibile l’annuncio e la pubblicazione nei resoconti del Senato». Conclusione: al Senato viene censurato come osceno un brano che nei licei assolve a una funzione “padagogica”. Una circostanza che rende grottesca l’intera vicenda: le stagionate orecchie dei senatori non possono essere turbate da un messaggio che arriva invece senza filtri a ragazzi minorenni…